GIOVANI NEL VENTO DELLO SPIRITO

D
i Cristina Vonzun



"È con gioia che noi, giovani della diocesi di Lugano con il nostro Vescovo Giuseppe, invitiamo tutti i giovani delle diocesi della Svizzera, insieme ai loro Vescovi, ad un incontro che si terrà in Ticino, al Monte Tamaro".

Con queste parole contenute nella lettera scritta da alcuni giovani della nostra diocesi lo scorso novembre, è iniziata l'avventura per realizzare un raduno al Tamaro per il 12 e 13 settembre 1998 aperto a tutti i giovani della Svizzera. L'invito è stato diffuso dalla Conferenza Episcopertine/copale, dalle sedi di Pastorale giovanile delle diverse diocesi e zone e da alcuni nostri giovani che hanno partecipato ai raduni regionali delle diocesi di lingua tedesca e francese.


MA DAL CAPPELLO DI QUALE PRESTIGIATORE SALTA FUORI COME UN CONIGLIO BIANCO, L'IDEA DI QUESTO RADUNO?

La proposta era stata fatta tre anni fa, in quella parte del globo terrestre dove guardando il mappamondo la gente dovrebbe stare con i piedi all'insù e la testa all'ingiù: ci trovavamo infatti con una quarantina di ticinesi, in quel gennaio 1995, a Manila, nelle Filippine per partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù. Durante quell'incontro storico dedicammo alcune ore ad uno scambio di esperienze tra tutti gli svizzeri presenti nella capitale delle Filippine. Dopo un consulto telefonico con il Vescovo Eugenio che era rimasto a casa nel suo letto di sofferenza, ma sempre in contatto con noi dall'altra parte del mondo, lanciammo l'idea a tutti gli svizzeri, di ripetere l'incontro non a migliaia di chilometri da casa, ma in patria. Poi arrivò Parigi 1997, il Forum internazionale dei giovani a cui parteciparono attivamente i nostri rappresentanti e dove si rafforzò l'idea lanciata tra la folla di Manila. La proposta portata di bocca in bocca e di cuore in cuore si diffuse tra i gruppi svizzeri che si trovavano in Francia. Il Vescovo Giuseppe, che era a Lourdes con i nostri pellegrini, riprese di persona l'annuncio e cominciò a diffonderlo. Dopo l'estate francese si decise di concretizzare l'obiettivo a livello di responsabili di Pastorale giovanile nazionale. In questo modo, con il pieno appoggio dei nostri Vescovi, il progetto chiamato "Tamaro '98", ha avuto il suo "start" definitivo, nell'anno di preparazione al terzo millennio e dedicato allo Spirito Santo.



È SOLO UN NATURALE DESIDERIO DI UNITÀ A SPINGERE VERSO INCONTRI DI QUESTO TIPO O C'È QUALCOSA DI PIÙ PROFONDO?

Il rischio è giovane, così come l'avventura, la scopertine/coperta dell'altro, la curiosità, la voglia di libertà, sono caratteristiche degli anni "ruggenti". Ma c'è di più: quella della fede che matura nell'incontro e si apre al dialogo, è il tratto di una generazione cresciuta partecipando ai grandi raduni mondiali indetti da Giovanni Paolo II e che dunque coglie queste esperienze come parte costitutiva della propria storia e del proprio cammino di fede. Coniugare allora il desiderio naturale di incontro e di relazione con il soffio dello Spirito Santo, che nella piena libertà in cui attua i suoi progetti spinge verso l'unità tutti coloro che gli appartengono a partire dal Battesimo e gli rispondono generosamente nella fede, è vedere in modo semplice e chiaro la dinamica che ha spinto i nostri giovani a buttarsi in questa impresa. L'unica grande avvertenza è quella di non ridurre la fede a questi incontri. Era il Vescovo Eugenio, al Tamaro, nel 1994 a ricordarlo: "Non possiamo continuamente venire al Tamaro senza mai crescere nella nostra fede. Dobbiamo sempre più diventare chiaramente testimoni della fede che abbiamo in Gesù Cristo. Se non lo facciamo ci muoviamo inutilmente. Le sole celebrazioni non ci cambiano. Le celebrazioni sono occasioni che ci mettono davanti alla verità della "verità della nostra persona", del nostro infimo, di quello che veramente siamo e crediamo". Il richiamo ad una verifica della verità della nostra persona e aggiungiamo anche della nostra realtà ecclesiale, è validissimo nella prospettiva del Tamaro '98. Questo raduno sarà infatti un segno della verità della nostra Chiesa giovanile, chiamata per prima a fare sue le parole degli Atti degli Apostoli che descrivono la vita della nascente comunità cristiana, scelte come tema per il raduno: "Avevano un cuor solo ed un'anima sola". Un tema da vivere a cominciare da questi intensissimi mesi che ci separano dal 12 settembre. Il Vescovo Giuseppe lo indica precisamente nella lettera scritta ai suoi giovani per prepararli ad "andare incontro ai fratelli e al Signore".

Molto concretamente le giornate saranno animate e organizzate da gruppi di giovani volontari, coordinati da un team composto da rappresentanti di tutti i movimenti e associazioni ecclesiali. Questi giovani, nello spirito delle parole degli Atti degli Apostoli, offriranno il loro tempo gratuitamente. Si prevedono gruppi per l'accoglienza, il vettovagliamento, il servizio d'ordine, i trasporti, le traduzioni, il segretariato, l'organizzazione delle manifestazioni, le riprese televisive, la musica, il coro, i lavori manuali e pratici, il servizio tecnico, le squadre di pulizia. Sarà predisposto un ufficio stampa con ìl compito di redigere un giornale dell'incontro in tre lingue da distribuirsi sul Tamaro prima della conclusione. Nello stile di questa mobilitazione generale il Vescovo Giuseppe ha rivolto un appello scritto a scuole e parrocchie della zona del bellinzonese affinchè segnalino su appositi formulari la disponibilità per alloggi collettivi. I momenti principali del raduno saranno la serata di Sabato 12 settembre, a Bellinzona nell'immensa sala dell'Espocentro. Si comincerà con un megaspettacolo festa animato da giovani volontari di parrocchie, gruppi e associazioni ecclesiali che si stanno mettendo a disposizione in queste settimane. Alla festa di accoglienza seguirà una veglia di preghiera in tre lingue, per essere richiamati alla presenza che ci fa essere "presenza": quella di Cristo. Nella notte, dopo la veglia, i giovani partiranno per raggiungere i diversi luoghi predisposti per il pernottamento (Protezioni Civili, Scuole e Parrocchie). La Domenica sarà dedicata alla salita al monte Tamaro, con partenze a piedi da Rivera e dal Monte Ceneri. Il cammino avrà una traccia di meditazione con alcune tappe di riflessione. L'incontro si concluderà all'Alpe Foppa, nel primo pomeriggio, con la Santa Messa. Saranno centinaia i ragazzi e le ragazze che affluiranno in Ticino provenienti da tutta la Svizzera e desiderosi di vivere un incontro con noi.
È un occasione unica quella che sta per accadere: accogliere come comunità cristiana altri nostri fratelli che condividono lo stesso cammino in luoghi diversi. Anche diversi vescovi svizzeri accompagneranno i ragazzi e le ragazze delle loro diocesi. Tutti i ticinesi e i confederati che intendono partecipare alla serata di Sabato 12 settembre e necessitano di un luogo per pernottare e dei pasti per il giorno seguente dovranno iscriversi. L'accesso al Tamaro sarà invece libero. Il Papa, nel suo libro intervista "Varcare la soglia della Speranza", scrive: "Abbiamo bisogno della gioia di vivere che hanno i giovani. In essa si riflette qualcosa della gioia originaria che Dio ebbe creando l'uomo". Se riuscissimo per un attimo a gustare con Giovanni Paolo II, dietro all'impegno di tanti giovani per questo incontro nazionale, l'immagine che lui stesso ci propone, non potremmo che rispondere con il Magnificat e accompagnarli tutti quanti con passione e affetto, liberi da ogni perfezionismo.